la finanza etica
Campagna Basta favori ai mercanti di armi!
Il Senato ha approvato in aula il 21 febbraio 2024 il disegno di legge che mira a cancellare i meccanismi di trasparenza e controllo parlamentare sul commercio e le esportazioni di armi e sulle banche che finanziano tali operazioni.
Con una fretta inconsueta e degna di miglior causa e approfittando della distrazione della stampa e dell’opinione pubblica, il disegno di legge è stato approvato in tempi record prima in commissione e poi in aula al Senato, dove sono stati bocciati tutti gli emendamenti che tentavano di mitigare gli effetti più nefasti del disegno di legge in esame.
ACAF
L' Associazione delle Comunità Auto-Finanziate si occupa di microfinanza autogestita a livello base. La funzione principale dell'associazione è quella di fornire un' educazione finanziaria, che si basa sui concetti di risparmio ed auto-mutuo aiuto, in modo da favorire lo sviluppo delle CAF.
Le CAF (comunità auto-finanziate) sono piccole comunità, in cui gruppi di persone mettono insieme piccole somme di denaro e ne diventano socie. I soci possono accedere al fondo che si è costituito richiedendone una parte. Solitamente l'ammontare dell'importo non può essere superiore a 3 volte la quota versata per un massimo di 600€ (può variare a discrezione delle singole CAF). Si può diventare soci della CAF anche senza versare alcuna quota, ma in quel caso non si potrà richiedere nulla. I soci decidono le condizioni del prestito, tasso d'interesse (che può essere anche 0 o negativo) e le modalità di restituzione del prestito.
La speculazione delle banche sul cibo
La speculazione sui prodotti alimentari è una delle principali cause dell'aumento e della volatilità dei prezzi del cibo. Per speculazione sui prodotti alimentari si intende l'aumento del volume di scambi delle materie prime sui mercati "a termine" tramite i futures. In poche parole i futures sono strumenti finanziari coi quali si stabilisce "oggi" a quale prezzo comprare "domani" un certo bene alimentare. Sono contratti derivati sempre più spesso non agganciati a un bene o un'attività reale, ma al mero andamento di un indice, che vengono generalmente rescissi prima della scadenza senza scambio di merce.
Social Banking
All'interno del panorama finanziario e bancario esistono due diverse realtà assimilabili alla definizione di Social Banking, ognuna delle quali riferita ad un particolare ambito di intervento e con diverse funzioni e finalità.
La prima ci riporta alla finanza etica, alla responsabilità sociale e alla sostenibilità economica ed ambientale.
Questa concezione di banca riscuote un notevole successo ormai da lungo tempo, ma è in particolar modo con la crisi finanziaria degli ultimi anni che la necessità di un sistema bancario più equo, trasparente e maggiormente responsabile si è fatta sentire con maggiore forza.
Finanza islamica
Elemento caratterizzante della finanza islamica è il suo esplicito richiamo ai precetti della shariah (legge religiosa islamica) che vieta:
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ribà (pagamento di interessi fissi su fondi prestati)
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gharir (pratiche economiche che implicano irragionevole incertezza)
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maysir (la speculazione)
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haram (i comportamenti proibiti dal Corano)
Da questi precetti religiosi si possono dedurre dei principi fondamentali che deve seguire la finanza islamica.
Monete locali
Le monete locali (dette anche complementari o regionali) sono strumenti di pagamento complementari che affiancano le valute ufficiali e sono utilizzate su base volontaria in determinati contesti locali da persone, esercizi commerciali, aziende unite da relazioni economiche, sociali, culturali e che scelgono di aderire al progetto.
La decisione di realizzare una moneta locale deriva dal desiderio di reagire alle conseguenze negative della globalizzazione economica, di riappropriarsi della moneta intesa come mezzo e non come fine e ricollegarla all'economia reale: usare monete locali significa insomma contestare la finanziarizzazione dell'economia, "il denaro che produce denaro" e la speculazione che questo comporta.
Esperienze estere
La finanza etica, come abbiamo già avuto modo di dire nelle sezioni "finanza etica", può essere definita come "altra finanza". Si distingue da quella tradizionale perchè basa la sua attività sul rispetto di certi criteri di trasparenza, eticità, responsabilità ed è molto attenta ai risparmiatori; soprattutto per quelli che, a causa di determinate condizioni economiche, non riescono ad accedere al credito attraverso i tradizionali canali di finanziamento.
La finanza etica infatti vede il credito come un diritto di tutti e non un privilegio appannaggio di chi è già in possesso di propri capitali o che può disporre di valide garanzie.
Questa concezione alternativa e "nuova"di finanza è ormai diffusa in tutto il mondo e si concretizza con l'attività di banche e istituti di microcredito destinati a soggetti e comunità economicamente marginali e "non bancabili".
Fondi etici
I fondi etici sono strumenti finanziari che, a differenza dei fondi tradizionali, combinano obiettivi di rendimento economico con finalità di solidarietà e responsabilità sociale.
Nonostante questi fondi non siano assolutamente riconosciuti dalla finanza etica, la quale non ritiene legittimo e rifiuta in ogni sua forma la speculazione o l'arricchimento basato sul mero possesso e scambio di denaro (se non in misura pari al tasso di interesse) e la definizione di "etica" per società che non operano totalmente in questo settore, hanno ottenuto recentemente ampia diffusione anche nel mercato italiano. 1
Questi fondi comuni di investimento possono essere classificati principalmente in due categorie: fondi solidaristici (o a devoluzione dei proventi) e socialmente responsabili.
I primi non utilizzano alcun criterio di selezione delle partecipazioni, ma si limitano semplicemente a devolvere parte dei ricavi o delle commissioni incassate ad iniziative di solidarietà o ad enti no profit.
I fondi socialmente responsabili invece sono strumenti finanziari che, differentemente dai precedenti prevedono una scrupolosa selezione dei titoli da inserire in portafoglio.
Bitcoin
Bitcoin è una moneta elettronica ideata nel 2009 da uno studente giapponese che, coerentemente con la filosofia del progetto stesso, preferisce rimanere anonimo e celarsi dietro lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto.
Questa moneta complementare nasce dall'implementazione del progetto b-money e del concetto di cryptomoneta, sviluppato nel 1998 da Wei Dai.
A differenza delle altre valute, Bitcoin non fa uso di un ente centrale di emissione, ma si avvale di un meccanismo di creazione e trasferimento decentralizzato basato su sistemi crittografici.
I flussi di moneta e le transazioni, eseguite in forma anonima, avvengono infatti tramite una rete peer to peer di utenti dotati di apposito indirizzo.
Banche e investimenti radioattivi
Oltre la metà di tutti i finanziamenti all'energia nucleare in Europa, ben 92 miliardi di euro dal 2000 al 2009, arriva da un gruppo di soli dieci istituti finanziari. È questo il risultato della ricerca, commissionata dalla coalizione Banktrack di cui fa parte anche Greenpeace. Secondo lo studio - realizzato dall'istituto indipendente Profundo - al primo posto della classifica delle banche nucleari c'è BNP Paribas, banca francese presente in Italia attraverso BNL (Banca Nazionale del Lavoro).
La ricerca spiega che non si sono registrati casi di finanziamento diretti a specifici progetti, se non per quote molto marginali (circa l'1%), ma si è potuto rilevare che la gran parte dei finanziamenti al nucleare avviene sotto forma di prestiti obbligazionari e prestiti (circa il 90% degli investimenti individuati).
Nel rapporto di Greenpeace Italia si legge: “Mentre nel caso dei prestiti corporate il capitale delle banche è potenzialmente a rischio, con la collocazione delle obbligazioni e di azioni le banche sono protette da rischi finanziari. Invece di investire il proprio capitale, esse agiscono come mediatori per assistere le imprese nella ricerca di investitori disposti ad acquistare azioni o obbligaioni”.