L'obiettivo dalla MAG consiste nella creazione di un circuito economico alternativo che realizza un canale indipendente di finanziamento, più equo e dignitoso, che si oppone alla logica bancaria del "dare a chi ha già".
Questo significa per la MAG4, vivere e lavorare secondo il principio in base al quale l'uomo è il valore fondamentale: nessun essere umano deve essere discriminato nè emarginato.
Ciò si traduce in alcuni valori fondamentali sia per l'attività interna che per le relazioni con i soci: trasparenza nella gestione, partecipazione democratica, salvaguardia dell'ambiente, relazioni solidali, reinvestimento non speculativo degli eventuali utili realizzati.
Le MAG sono un soggetto molto specifico e connotato all'interno del panorama della finanza etica, dentro il quale purtroppo si muovono anche soggetti che a nostro parere di etico hanno ben poco, e spesso si sono solo dati una bella pennellata 'solidal'.
Al fine di tutelare la propria specificità, le MAG hanno quindi scritto un manifesto in cui si identificano, il Manifesto della finanza mutualistica e solidale.
Tutte le MAG esistenti lavorano coerentemente ai principi in esso espressi.
> IL MANIFESTO DELLA FINANZA MUTUALISTICA E SOLIDALE
(manifesto approvato dal coordinamento MAGico nel suo incontro del 23.09.2023 a Firenze)
Per potersi definire «Mutualistica e Solidale» tutta l'attività finanziaria del soggetto, e tutte le attività ad essa collegate, devono uniformarsi ai seguenti principi e alle seguenti norme:
1. Il credito viene concesso a sostegno della funzione sociale delle attività finanziate e del benessere della comunità, senza discriminazioni basate su patrimonio, genere, etnia o religione.
Esclusione di ogni tipo di prestito nei confronti di quelle attività economiche che ostacolano lo sviluppo umano e contribuiscono a violare i diritti fondamentali della persona, come ad esempio la produzione e il commercio di armi, le produzioni lesive della salute e dell'ambiente, le attività che incentivano le dipendenze e il gioco d’azzardo, le attività che si fondano sullo sfruttamento delle persone o sulla repressione delle libertà civili.
La provenienza del denaro prestato dovrà far riferimento ai medesimi criteri sopra indicati.
2. Preferenza delle garanzie personali e relazionali (anche di gruppo), a prescindere dal patrimonio dei garanti, rispetto a quelle reali. La maggior parte del numero dei finanziamenti in corso deve essere garantito esclusivamente da garanzie personali e/o relazionali.
3. Trasparenza, partecipazione e mutualità come requisiti fondanti di tutta l'attività, che si manifestano principalmente in:
a) Massima trasparenza nella determinazione delle condizioni economiche applicate ai finanziamenti; che devono coprire unicamente i costi di gestione della struttura e l’eventuale rivalutazione del denaro investito.
L’eventuale tasso di interesse applicato ai finanziamenti non è determinato dal potere contrattuale dei finanziati. L'eventuale rivalutazione del capitale sociale non deve superare il tasso d’inflazione, escludendo ogni forma di arricchimento.
b) Massima trasparenza nella gestione della struttura e nelle decisioni relative alla concessione dei finanziamenti, con esplicita previsione di forme di partecipazione e comunicazione ai/lle soci/ie. In particolare, espressa previsione per i/le soci/ie, in virtù degli scopi mutualistici, di partecipare liberamente alle riunioni del Consiglio di Amministrazione e l’individuazione, con approvazione dell’assemblea dei soci, di strumenti per favorire la creazione di rapporti di conoscenza, scambio e collaborazione fra i soci. Comunicazione pubblica dei finanziamenti concessi, del denaro raccolto e delle altre principali decisioni strategiche.
c) Forma cooperativa a mutualità prevalente della struttura, con esplicita previsione di partecipazione in qualità di soci, con i medesimi diritti e doveri, di investitori, finanziati e lavoratori (o rappresentanti di questi ultimi in caso di strutture consortili o comunque di secondo livello).
Nella vita della cooperativa i percorsi decisionali privilegiano il metodo del consenso, che punta a dare valore alle diversità, rispetto alla contrapposizione tra maggioranza e minoranza.
d) Individuazione degli strumenti per definire e verificare il raggiungimento dei propri fini sociali e mutualistici: la cooperativa dovrà adottare idonei strumenti, discussi e approvati dalla propria assemblea dei soci, per definire e verificare periodicamente in modo partecipato, il raggiungimento dei propri fini sociali e mutualistici.
e) La concessione dei finanziamenti si deve basare, oltre che sull'istruttoria economica, anche su quella socio-ambientale e tale istruttoria deve avere pari valore di quella economica all'interno del meccanismo decisionale di concessione del finanziamento.
Art. 4 - La Finanza Mutualistica e Solidale persegue l’autodeterminazione individuale e collettiva delle persone attraverso l’autonomia, un'educazione finanziaria basata sulla costruzione di un rapporto consapevole con il denaro e una cultura di decostruzione dei modelli patriarcali anche nella gestione del denaro, con una particolare attenzione verso chi subisce discriminazioni. Chi opera nella Finanza Mutualistica e Solidale, e le MAG nello specifico, valorizza il territorio di riferimento, proponendosi come luogo di relazione con realtà valoriali contigue e/o affini promuovendo e sviluppando un modello organizzativo originale basato sull'autogestione, che tenda sempre di più alla costruzione di Economie di Comunità.
Il Manifesto della finanza mutualistica e solidale prende come spunto e declina in maniera più stringente i principi espressi in un precedente manifesto,
> IL MANIFESTO DELLA FINANZA ETICA
Questo manifesto è stato promosso dall’Associazione Finanza Etica nel 1998, e si articola in 7 punti:
1. Ritiene che il credito, in tutte le sue forme, sia un diritto umano.
Non discrimina tra i destinatari degli impieghi sulla base del sesso, dell'etnia o della religione e neanche sulla base del patrimonio curando perciò i diritti dei poveri e degli emarginati.
Finanzia quindi attività di promozione umana, sociale ed ambientale, valutando i progetti con il duplice criterio della vitalità economica e della utilità sociale.
Le garanzie sui crediti sono un'altra forma con cui i partner si assumono la responsabilità dei progetti finanziati. La finanza etica valuta, al pari delle garanzie di tipo patrimoniale, altrettanto valide quelle forme di garanzie personali, di categoria o di comunità che consentono l'accesso al credito anche alle fasce più deboli della popolazione.
2. Considera l'efficienza una componente della responsabilità etica.
Non è una forma di beneficenza: è un'attività economicamente vitale che intende essere socialmente utile. L'assunzione di responsabilità, sia nel mettere a disposizione il proprio risparmio, sia nel farne un uso che consenta di conservarne il valore, è fondamento di una partnership tra soggetti con pari dignità.
3. Non ritiene legittimo l'arricchimento basato sul solo possesso e scambio di denaro.
Il tasso di interesse, in questo contesto, è una misura di efficienza nell'utilizzo del risparmio, una misura dell'impegno a salvaguardare le risorse messe a disposizione dai risparmiatori e a farle fruttare in progetto vitali. Di conseguenza il tasso di interesse, il rendimento del risparmio, è diverso da zero, ma va mantenuto il più basso possibile, sulla base di valutazioni economiche, ma anche sociali ed etiche.
4. E' trasparente.
L'intermediario finanziario ha il dovere di trattare con riservatezza le informazioni sui risparmiatori di cui entra in possesso nel corso della sua attività, tuttavia il rapporto trasparente con il cliente impone la nominatività dei risparmi. I depositanti hanno il diritto di conoscere i processi di funzionamento dell'istituzione finanziaria e le sue decisioni d'impiego e di investimento.
5. Prevede la partecipazione alle scelte importanti dell'impresa non solo da parte dei soci, ma anche dei risparmiatori.
Le forme possono comprendere sia meccanismi diretti di indicazione delle preferenze nella destinazione dei fondi, sia meccanismi democratici di partecipazione alle decisioni. La finanza etica è così portatrice di un messaggio forte e coraggioso di democrazia economica.
6. Ha come criteri di riferimento per gli impieghi la responsabilità sociale ed ambientale.
Individua i campi di impiego, ed eventualmente alcuni campi privilegiati, introducendo nell'istruttoria economica criteri di riferimento basati sulla promozione dello sviluppo umano
e sulla responsabilità sociale ed ambientale. Esclude per principio rapporti finanziari con quelle attività economiche che ostacolano lo sviluppo umano e contribuiscono a violare i diritti fondamentali della persona, come la produzione e il commercio di armi, le produzioni gravemente lesive della salute e dell'ambiente, le attività che si fondano sullo sfruttamento dei minori o sulla repressione delle libertà civili.
7. Richiede un'adesione globale e coerente da parte del gestore che ne orienta tutta la attività.
Qualora invece l'attività finanziaria eticamente orientata fosse soltanto parziale, è necessario spiegare, in modo trasparente, le ragioni della limitazione adottata. In ogni caso l'intermediario si dichiara disposto ad essere monitorato da istituzioni di garanzia dei risparmiatori.