Due nuove sorprese hanno vivacizzato questa fine d'anno, mettendo il settore Consulenze in relazione con la creatività irrefrenabile della scuola creativa tremontiana, che ormai ha pervaso e impregnato ogni angolo delle istituzioni che ci governano.
La prima è quasi logica: se devo stanare l'evasione fiscale, da qualche parte devo pur cominciare. Così tracciate le coordinate, intrecciati dati ed ipotesi, elaborate statistiche e calcoli di probabilità, che portano ad identificare dove meglio scovare i peggiori evasori, ecco che il prode falco pubblico si getta a volo radente sulle associazioni!
Ad inizio ottobre, il sito dell’agenzia delle entrate, più o meno in sordina, comunica la prossima attivazione di un nuovo adempimento per tutte le associazioni: il modello EAS.
Ovvero: raccontami tutto di te che ti devo controllare!
Ovvero: niente più attività losche sotto copertura del nome associazione!
Di fatto il modello EAS riguarda solo le associazioni non riconosciute, non onlus, non già contribuenti, non grandi, non conosciute.
In pratica quelle piccole.
Una dichiarata volontà dell’agenzia delle entrate di iniziare a tracciare tutte le associazioni, capire chi sono e cosa fanno. E per la prima volta l'obbligo di comunicare all'esterno tutti i propri dati.
Mai visto un controllo così a tappeto finora!
Anche se in realtà l’obbligo sussiste per tutte le associazioni interessate a godere delle agevolazioni fiscali, quindi le associazioni che non svolgono attività commerciale di conseguenza non versano imposte, non avevano effettivo motivo di rispondere alla comunicazione.
Poco importa! Poche settimane di tempo per scaricare il modulo, capirlo, rispondere, tirar fuori tutti i dati. Scadenza il 30 ottobre! E non si scherza!
Poi però prorogata al 15 dicembre, e poi ancora al 30 dicembre.
Mag4 ha avvisato tutti i soci, il tempo era poco e l'adempimento perentorio. Risposta da più di 20 associazioni socie e molti soci persone fisiche interessati. I modelli inviati in realtà non sono poi stati molti, ma è stato interessante per l'attivazione di altre consulenze conseguenti e per come alcuni soci abbiano in parte ripreso contatti che dimostrano le relazioni di fiducia e scambio della rete Mag.
Ma la seconda sorpresa batte di gran lunga la prima!
Supera ogni cosa che noi umani potessimo immaginare e non avessimo ancora visto al largo dei bastioni di orione!
Il Click day!
L'inglesismo non è sufficiente a far capire la portata di questa innovazione della colonia statunitense in cui dimoriamo.
Antefatto: con la dichiarazione dei redditi relativa al 2008, il governo stabilisce che tutte le società che hanno versato IRAP hanno diritto al rimborso del 10%. I contribuenti pongono questioni sulla validità per un solo anno e così si giunge a determinare che ha valore retroattivo. Dato che per quel che riguarda la fiscalità la prescrizione è di 5 anni, il rimborso è valido a partire dal 2003.
Quindi: anche chi ha versato IRAP dal 2003 al 2007 ha diritto al rimborso del 10%!
Stabiliamo criteri per l'accesso al rimborso? No!
Determiniamo priorità e tempi di distribuzione? No!!
Meglio! Molto meglio! Innovazione!!
Viene costituito un fondo limitato, che basta per pochi. E allora facciamo un gioco! Una gara!
A chi ha il dito più veloce!!
Il 26/11. Alle 12.00. Via internet.
Allo scattare delle lancette del mezzogiorno di fuoco, chi clicca prima, meglio alloggia!
Uffici amministrativi, studi commercialisti, rinomati professionisti che emulano speedy gonzales, tutti con il cronometro teso e il dito scattante sul mouse del proprio computer!
Il 26 novembre è andata proprio così. Come un'asta, come una lotteria.
Chi ha cliccato più veloce è entrato nella lista dei magici vincitori che potranno avere il rimborso. E gli altri saranno costretti ad aspettare l’istituzione di nuovi fondi o a dove entrare in causa con l’erario per aver diritto ad un rimborso previsto per legge per tutti.