La necessità di creare un sistema assicurativo etico nasce dalla constatazione che quello delle assicurazioni è in generale un settore in cui c'è scarsa trasparenza, sia sulle clausole che sui prezzi dei premi. Spesso avviene che ci siano problemi di eccessiva burocratizzazione nel momento in cui la compagnia deve pagare l'indennizzo, così come c'è il rischio che le compagnie possano creare una situazione di oligopolio nel gestire i prezzi e nel mantenerli alti.
Secondo i dati elaborati dall’Associazione difesa utenti servizi bancari, finanziari, postali assicurativi (Adusbef), in Italia operano 249 imprese d'assicurazione di cui le prime 10 aggregano quasi la metà del totale dei premi raccolti, mentre le prime 40 società raggiungono quasi l'80%, a conferma della situazione di oligopolio.
CAES
Il primo esperimento di soggetto “etico” che opera in ambito assicurativo è CAES (Consorzio Assicurativo Etico e Solidale). In realtà CAES non è una compagnia assicurativa vera e propria: il suo obiettivo è quello di promuovere un movimento di consumatori per l’acquisto di prodotti assicurativi eticamente orientati. CAES è quindi un'agenzia assicurativa plurimandataria che distribuisce prodotti strutturati in proprio, appoggiando l'onere del risarcimento alle compagnie assicurative con cui collabora. Nasce come Consorzio perché esso viene visto come lo strumento migliore per raccogliere l'adesione delle cooperative.
CAES nasce unendo l’obiezione lavorativa di alcuni soggetti assicuratori che vogliono dare un senso sociale al loro lavoro, il riferimento alla territorialità (si vuole quindi dare un servizio ad una comunità locale specifica e, di conseguenza, si crea rete con altre iniziative di economia alternativa) e l'idea di coinvolgere anche realtà esterne (infatti il CdA non è composto dai soli soci-lavoratori ma anche da persone provenienti da altri ambiti dell'economia alternativa).
Essa si differenzia all'interno del mercato assicurativo perché la logica utilizzata nel muovere risorse economiche ed umane è improntata sui valori d’eticità espressi dalla Finanza Etica italiana.
In particolare:
- si rivolge prettamente a clienti facenti parte del Terzo Settore e cerca di venir loro incontro, creando clausole facilmente comprensibili all'interno dei contratti di assicurazione proposti, praticando prezzi più bassi e dando loro agevolazioni (concedendo ad esempio degli anticipi);
- reinveste il capitale ottenuto all'interno di alcune delle realtà no profit assicurate;
- fornisce anche a soggetti privati alcuni prodotti di assicurazione classici rivolti alla persona, le cui polizze però sono state riformulate per garantire la massima trasparenza;
- le coperture garantite sono solamente quelle previste dal contratto (non si tratta di polizze aperte);
- ci sono consulenti specializzati sui prodotti per il Terzo Settore;
- i premi vengono calcolati allo stesso modo sia per le realtà maggiori che per quelle più piccole;
- vengono garantite assistenza pre e post-vendita senza costi aggiuntivi.
Attraverso il proprio operato, CAES vuole recuperare tra persone singole e tra soggetti economici, un diffuso senso di appartenenza e di solidarietà, la cosiddetta mutualità sociale.
Il "progetto CAES " infatti intende promuovere e consolidare attraverso la creazione di un movimento di consumatori assicurativi consapevoli, un’assicurazione eticamente orientata e con essa appunto il recupero di un senso di mutualità diffuso, quella mutualità che aveva portato inizialmente alla nascita delle prime compagnie assicurative.
CAES presenta tuttavia alcuni limiti: le sedi sono lontane e non vi è la possibilità di un confronto quotidiano con i colleghi mentre l'attività tende a crescere e questo porta ad inevitabili conseguenze tra cui il rischio di una maggior omologazione agli strandard tradizionali e i problemi dovuti al dover gestire accordi con strutture più grandi (ad esempio nazionali).
RIFERIMENTI
https://www.consorziocaes.org/
Capitolo 3: Il mercato assicurativo e le “assicurazioni etiche” (tesi di laurea Alberto Albertin)