Negli ultimi mesi si è costituito e opera il Comitato promotore per la Fondazione di un Movimento dei Movimenti.
Non é un’idea nuova, ma è un’idea necessaria. Nel corso degli ultimi decenni sono state svariate le iniziative che hanno tentato di collegare insieme un grande numero di associazioni, di ong, di onlus, i soggetti attivi di quella costellazione infinita di unioni di persone che hanno come obiettivo il miglioramento della società.
Nel 2009 è uscito un libro molto importante: “Moltitudine inarrestabile” di Paul Hawken. Lo studioso americano sostiene che al mondo esisterebbero oltre 10 milioni di associazioni. Come creare sinergia tra esse, come collegarle per farle contare sul piano politico, come fare che esse non siano più una “moltitudine invisibile”, ma diventino l'interlocutore principe della politica?
La scommessa parte appunto con la costituzione del Movimento dei Movimenti. Che vuole essere un modo completamente diverso di fare politica, recuperando innanzitutto l’alto valore morale del termine stesso, il dedicarsi alla cosa pubblica.
Il MdM non vuole andare alla caccia del potere, ma vuole, secondo l’insegnamento gandhiano, “dire la verità al potere”, sollecitare chi è al potere affinché proceda nella direzione indicata dalla volontà popolare espressa dalle associazioni attive sul territorio.
Il MdM nasce e vuole fortemente essere un movimento internazionale: non vuole avere frontiere, cerca il dialogo e la collaborazione con tutte le associazioni di tutto il mondo.
Il MdM è una sinergia “a geometria variabile”: le iniziative intraprese collegano tra di loro le associazioni interessate, e queste si coordineranno insieme a seconda della propria visione e della propria ragione sociale.
Il MdM vuole integrare le associazioni presenti su un certo territorio e poi collegare questa sinergia con altre sinergie nate in altri territori, fino alla rete mondiale della cooperazione sociale.
Come prima iniziativa sociale, il MdM che sta nascendo in Piemonte si autoconvocherà il 4 dicembre in un convegno che non solo ne sancirà la nascita, ma che darà l’avvio alla prima campagna, individuata nella partenza di una raccolta di firme per poter presentare una petizione al Parlamento Europeo sul diritto alla Cittadinanza di Residenza e sul Reddito Minimo Garantito.
Due iniziative importanti, che vedono partecipi le associazioni di migranti presenti sul territorio, a cui si aggiungono le italiane promotrici, in testa Movimento Federalista Europeo e Centro Studi Sereno Regis.
Inutile sottolineare come sia di VITALE importanza che tutte le associazioni piemontesi aderiscano a questo progetto: solo con l'adesione di tutti, solo con la volontà di tutti di uscire dal proprio intervento “local”, e partecipare alla costruzione di una visione “global”, si potrà fare fronte comune contro i grandi problemi che opprimono l'umanità. In una parola, bisogna tornare a “pensare global per agire global”!
Chiunque volesse partecipare, manifestare la propria adesione, potrà mettersi in contatto con