Banca d'Italia sta proseguendo nell'elaborazione di una nuova normativa avente l'obiettivo di limitare l'indiscriminato proliferare di intermediari finanziari, i cosiddetti 106 del Testo Unico Bancario, fenomeno caratterizzante degli ultimi anni.
Una probabile manovra che permetterebbe di limitare il diffondersi di questi soggetti è un aumento del capitale sociale minimo necessario per ottenere l'autorizzazione ad operare come intermediario finanziario: da 600.000,00 euro il capitale passerà a 1.200.000,00.
Questa manovra potrebbe mettere a rischio l'esistenza di alcune delle attuali MAG, che hanno un capitale sociale inferiore a 1.200.000,00 euro, inoltre renderebbe ancor più difficoltosa la nascita di nuove realtà simili sul territorio nazionale.
Raccogliere capitale dai cittadini e dalle organizzazioni senza scopo di lucro diverrebbe ancora più complesso, poiché si aggiungerebbe il vincolo del maggior capitale necessario ai già noti problemi legati alla ridotta capacità di risparmio delle persone, al fatto che il messaggio della finanza locale e solidale viene spesso sommerso da stimoli contrari, e alla diffusa mancanza di fiducia verso tutte le istituzioni finanziarie in genere.
Fortunatamente, all'interno del disegno di legge del 2007 dal titolo “Disposizioni in materia di credito al consumo e di vigilanza sulle assicurazioni private”, esiste un emendamento al provvedimento che prevede deroghe specifiche - che possono essere concesse da Banca d'Italia - per le “forme di microcredito e finanza mutualistica e solidale”.
In questo modo le Mag esistenti e le nuove possono chiedere autorizzazione ad operare anche con i “vecchi” 600.000,00 euro.
Una buona notizia sia per noi, vecchie MAG, sia per le nuove realtà che stanno cercando di far nascere nuove alternative alla speculazione di finanziarie sempre più aggressive ed alla scarsa risposta degli istituti di credito tradizionali alle esigenze del territorio.
Da luglio scorso le MAG sono riuscite a trovare un canale di dialogo con Banca d'Italia al fine di far riconoscere la nostra trentennale esperienza di finanza mutualistica e solidale.
Questa opportunità è stata l'occasione per stimolare un dibattito interno alle MAG, per individuare le nostre caratteristiche comuni che ci identificano quali “finanziarie mutualistiche e solidali” cercando di scrivere una proposta di regolamento da sottoporre a Banca d'Italia per attuare l'emendamento.
In queste settimane una commissione partecipata da tutte le MAG sta chiudendo il lavoro che verrà sottoposto in un prossimo incontro con Banca d'Italia nella speranza di riuscire nell'intento di far riconoscere all'interno della nuova normativa la nostra specificità.