Etinomia, il Movimento NoTav e il Movimento 5 Stelle hanno lanciato dall'11 al 25 aprile la prima settimana (lunga) di sciopero bancario: un'azione di protesta contro il sistema bancario e contro l'occupazione militare in Val Clarea, per denunciare gli istituti di credito che si rendono complici o protagonisti della devastazione ambientale e dell'attuale situazione economica, alla luce di questa consapevolezza: loro ci rubano
la terra, il lavoro e l'economia: NOI CI RIPRENDIAMO I NOSTRI SOLDI.
L'azione consiste o nel prelevare una somma di denaro, simbolica o meno, e trasferirlo su banche responsabili (Banca Etica, piccole BCC) o sulle MAG (qui in Piemonte proprio Mag4), o nel chiudere direttamente il conto a favore delle medesime banche più attente. L'idea è quella di ripetere più volte questa azione fino a raggiungere un numero di persone sufficiente a far sentire davvero la pressione sulle banche coinvolte.
Per quanto riguarda la Mag4, che ha monitorato in maniera specifica questa iniziativa in quanto opzione proposta per spostare risorse verso un circuito economico etico, i risultati del primo sciopero bancario sono stati molto interessanti: sono infatti arrivati 21 nuovi soci per una somma totale di 34.000 euro. Pur non essendo numeri che fanno tremare il sistema bancario, sono dati notevoli se si considerano le dimensioni di Mag4, con circa 1000 soci totali, e che fanno ben sperare nella riuscita delle prossime edizioni di questo sciopero bancario (questa volta il tempo a disposizione è stato poco, e le iniziative numerose).
Modificare i propri comportamenti finanziari, inoltre, non è nè semplice nè immediato, richiede tempo e un'attenta opera di sensibilizzazione: prendere coscienza che possiamo e dobbiamo decidere come vengono impiegati i nostri risparmi è però il primo passo per riuscire a cambiare effettivamente la destinazione d'uso del nostro denaro.
In un mondo in cui tutto dipende in maniera sempre maggiore dai soldi, cambiare la destinazione d'uso dei propri risparmi diventa scelta politica: spostare il denaro da una grande banca irresponsabile a una realtà etica, sia essa una Mag, la Banca Etica o una BCC, significa togliere risorse ad un sistema di sviluppo distruttivo (si ricordino gli
armamenti, ma anche la distruzione del territorio attraverso il prefinanziamento di grande opere inutili) e contribuire invece a creare un circuito alternativo, locale e attento al territorio.
E' questo il messaggio di base di sBANKiamoli: ritornare ad essere responsabili dell'utilizzo del proprio denaro, sapere qual è la destinazione ed il fine degli investimenti che vengono operati tramite i propri risparmi; anche nella gestione del risparmio le persone devono poter agire con consapevolezza ed educazione.
Attendiamo quindi la seconda edizione di sBANKiamoli, convinti che, con il tempo, questa azione riuscirà sempre meglio!