Da novembre 2008 il Teatro a Canone ha cominciato a lavorare ad A Ferro e Fuoco – spettacolo in LA min. Dove si racconta la storia di Mara Cagol, una tra i fondatori delle BR. Lo spettacolo è una “riflessione lirica” sulla scelta di vita di una ragazza comune che sceglie la lotta armata per mettere in pratica le sue idee di uguaglianza sociale.

Mara Cagol era di una famiglia cattolica trentina. Il suo è un percorso umano, una vicenda esistenziale radicata in un periodo storico e politico cruciale per l'Italia: il passaggio dalla Resistenza agli anni delle stragi di Stato passando per il sessantotto. La piéce racconta gli anni della militanza di Mara Cagol: dal '68, gli anni delle occupazioni dell'Università di Trento, al '75, data di morte della stessa Cagol. E' una storia che mette nelle condizioni di interrogarsi sul senso della giustizia e della ribellione. Senza mezzi termini.

Crediamo che il teatro possa ancora far incontrare (anche pochi) spettatori ed essere di ausilio per raccontare momenti della storia del nostro paese, offrendo alcuni elementi che possano far ragionare sulla situazione attuale.

Ciò a cui si assiste oggi nel panorama culturale è purtroppo un “pensiero unico” dettato dalla politica, dai mezzi d'informazione e accettato grossomodo da chi opera nel teatro e che tende ad isolare le voci fuori dal coro. Pensiamo che questa sia una tendenza che sta facendo perdere al teatro una delle sue funzioni fondamentali: quella critica, tesa a favorire una maggiore consapevolezza.

Il 10 settembre 2009 l'Amministrazione di Chivasso, guidata da Bruno Matola, ha vietato per  “tutelare i sentimenti e gli interessi pubblici collettivi”, l'uso del Teatrino Comunale che il nostro gruppo teatrale aveva regolarmente affittato per presentare questo lavoro. Il Sindaco Matola non ha mai visto lo spettacolo. Ha risposto alle interrogazioni esposte dai consiglieri comunali con arroganza e faciloneria. Ci chiediamo se possa essere tolta la possibilità ad un gruppo teatrale di fare il proprio lavoro basandosi esclusivamente sul tema che lo spettacolo va a trattare; se sia giusto screditare (moralmente ed economicamente), attraverso un procedimento simile, il lavoro di un anno.

Il Teatro a Canone, con i suoi minimi ma onesti mezzi, sta ora cercando di presentare A Ferro e Fuoco laddove gli è permesso di farlo senza rinunciare alla libertà di espressione di cui crediamo non possa davvero fare a meno.

 

Luca Vonella
Teatro a Canone