La crisi dell'Occidente
La crisi non ha sorprendentemente, almeno sino ad oggi, un nome “ufficiale” e riconosciuto. Se ti interessano i segnali economico-finanziari, sempre più evidenti, di questa crisi ...
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GEAB 62 - Parte 2/3 - Eurolandia 2012-2016
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Anche se il periodo 2012-2013 è segnato dalla stabilizzazione della base istituzionale ed economico-finanziario di Eurolandia, tuttavia è dal 2013 che vedremo una nuova maturità internazionale degli europei. La crisi, e in particolare il violento attacco subito nella zona euro da parte di coloro che avrebbero dovuto essere i suoi alleati strategici, il Regno Unito e negli Stati Uniti, ha infatti modificato radicalmente la percezione degli interessi vitali di Eurolandia, non solo da parte della sua elite, ma anche dei suoi cittadini ...
GEAB 62 - Parte 1/3 - Eurolandia 2012-2016
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Come precedentemente annunciato, il LEAP/E2020 presenta in questo numero, le previsioni per l’Europa, per il periodo compreso tra il 2012-2016. Nel contesto di una crisi sistemica globale, due tendenze strategiche segneranno questi cinque anni per i cittadini europei: da un lato la stabilizzazione di Eurolandia come nuova potenza mondiale e dall’altro, il requisito assoluto per l’élite europea di sollevare il congelamento (freeze) democratico ...
GEAB 62 - Sommario - Eurolandia 2012-2016
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Come avevamo anticipato, la paura di un collasso dell’Eurozona (alimentata in gran parte dalla City di Londra e da Wall Street), conseguenza della crisi del debito greco, si è rivelata infondata. Eurolandia è uscita da questo violento episodio con i suoi membri decisamente rinforzati. Secondo il nostro team, il 2012 segnerà l’inizio della perpetuazione di un Nuovo Potere Globale, Eurolandia. Questo sviluppo resterà subordinato, tuttavia, alla questione della sua democratizzazione ...
F-35, non solo un problema di quantità. Intervista al generale Mini
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Un caccia in picchiata sui bilanci. Pubblici. Centotrentuno F-35 – prodotti dalla Lockheed – ordinati dieci anni fa dal governo italiano e oggi al centro di un bel po’ di problemi, a partire dal costo che supera i 15 miliardi di euro. Ora il consiglio superiore di Difesa sta mettendo in discussione quell’ordine, ma solo nella sua quantità. Il generale Fabio Mini – lunga esperienza sul campo e che, tra i tanti incarichi, ha comandato la missione KFOR-NATO in Kosovo nel 2002/2003 – ha tuonato spesso contro l’acquisto di quei caccia, arrivando a definirne velleitaria la logica ...
La riforma Di Paola: "Meno generali, più operatività" ma risparmi zero
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Nella Sala stampa di Palazzo Chigi la notizia più attesa e chiacchierata era quella relativa al NO alle Olimpiadi di Roma 2020 da parte del Governo. Ma quando si presentano ai giornalisti il Presidente del Consiglio Mario Monti ed il Ministro della Difesa Ammiraglio Di Paola l’attenzione di alcuni (e in particolare di Altreconomia) è focalizzata sulla presentazione del progetto di revisione dello strumento militare nazionale ...
Gli Stati USA considerano valute alternative in oro e argento
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Un numero crescente di Stati sono alla ricerca di nuove luccicanti monete d'oro e d'argento. Preoccupati che la Federal Reserve e il dollaro USA siano sull'orlo del collasso, i legislatori di tredici Stati, tra cui Minnesota, Tennessee, Iowa, South Carolina e Georgia, stanno cercando l'approvazione da parte dei governi statali a rilasciare proprie monete alternative o a esplorare tale opzione. Tre anni fa, solo tre Stati avevano progetti di legge simili ...
Fare una guerra per vendere caccia
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Ma allora funziona! Ecco come i francesi (Sarkozy in testa che sfrutterà sicuramente l'affare in vista delle prossime elezioni) sono riusciti per la prima volta a vendere fuori dai propri confini il caccia Rafale: partecipando con profitto alla migliore "fiera" possibile, l'assalto alla Libia. Lo avevamo sottolineato ai tempi delle bombe su Tripoli e della caccia al rais Gheddafi e puntualmente qualcosa è avvenuto ...
Per il Ministro-Ammiraglio "indietro non si torna"
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La migliore metafora è davvero quella militare: il Ministro-Ammiraglio Di Paola in questi pochi mesi a capo del dicastero della Difesa si è comportato come un panzer dei migliori. Idee chiare e strada dritta per ottenerle, girando al largo dalle mine delle discussioni parlamentari e superando gli ostacoli dati anche dalla cruda realtà dei numeri. E questo vale in particolare per la questione del cacciabombardiere F-35, scelto come programma d'armamento intoccabile nonostante problemi di sviluppo e di costo ...
La crisi dell’euro - Parte 6 di 6 - Conclusioni
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La crisi dell’eurozona potrebbe continuare anche l’anno prossimo ed oltre e diventare, secondo quanto pensa qualcuno, cronica, anche se non si risolvesse, come appare pure possibile, in un crollo complessivo del sistema. Il problema fondamentale della moneta unica, come già accennato, appare quello che i governi, guidati dalla Germania e dalla Francia, hanno fatto una diagnosi errata della situazione prescrivendo quindi delle cure inappropriate o almeno largamente insufficienti. Appare plausibile che, anche grazie a tali cure, nel 2012 il pil dei paesi che fanno parte dell’eurozona si contragga in misura rilevante –si può pensare ad un valore complessivo che potrebbe collocarsi, secondo alcuni, intorno al -2,0%- ...
Quel che sappiamo della crisi
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Nell’ultimo anno si sono intrecciate due crisi: quella del sistema finanziario e monetario mondiale e quella del sistema di integrazione europea. Parte da questa premessa Antonio Tricarico, coordinatore della Campagna per la riforma della Banca mondiale (www.crbm.org), per ricostruire le radici e le conseguenze del periodo che stiamo vivendo ...
Quei tecnicismi che "giustificano" il debito
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Il 4 ottobre 1984, di fronte ai rappresentanti dell’Onu, Thomas Sankara disse: "Il debito non può essere rimborsato! Prima di tutto, quelli che ci hanno condotto all’indebitamento hanno giocato come al casinò; finché guadagnavano non c’era nessun dibattito, ora che perdono al gioco esigono il rimborso. E si parla di crisi. No! Hanno giocato. Hanno perduto. È la regola del gioco". Sankara era stato eletto presidente del Burkina Faso appena due mesi prima. Tre anni dopo sarebbe stato ucciso ...
La crisi dell’euro - Parte 5 di 6 - Cosa fare?
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E’ stato già sottolineato da qualche commentatore come la crisi attuale dell’Europa sia nella sostanza di tipo politico, mentre si manifesta apparentemente soprattutto come crisi finanziaria. Essa nasce a suo tempo dall’abbandono del campo loro proprio da parte dei politici del continente – di destra e di sinistra -, a favore delle volontà dei mercati, delle banche, delle agenzie di rating. Si sviluppa poi come una lotta da una parte tra i mercati finanziari – che vogliono semplicemente fare crollare la moneta unica - e i deboli stati europei ...
La nuova Libia sull’orlo del baratro
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I protagonisti dell’economia globale hanno imparato qualcosa dalla Primavera Araba in generale, e dalla guerra in Libia in particolare? A giudicare da quanto sta avvenendo nel paese nordafricano, sembrerebbe di no. In queste settimane la Libia è meta di una vera e propria “corsa diplomatica” che vede delegazioni di mezzo mondo affollarsi a Tripoli per stringere rapporti con l’autonominato (e ancora tutt’altro che legittimato a livello popolare) Consiglio Nazionale Transitorio (CNT), nella speranza di mettere in sicurezza i contratti pregressi e di posizionarsi vantaggiosamente in previsione della futura assegnazione di appalti per la ricostruzione e di nuovi contratti petroliferi ...
La crisi dell’euro - Parte 4 di 6 - La questione sociale
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Il fatto che i mali di cui soffrono alcuni dei paesi in difficoltà non siano tanto legati all’enormità del loro debito pubblico, di fronte invece alle autorità di Bruxelles che vogliono imporre a tutti i malati la stessa ricetta di tagli indiscriminati, ci porta a considerare che, almeno in parte, come già accennato, si sta combattendo una battaglia sbagliata e che l’obiettivo di Bruxelles, in piena sintonia con i mercati finanziari e le agenzie di rating, sia forse, in realtà, ...
BRIC: lotta per la supremazia industriale
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In Asia, nel corso dell’ultimo millennio, gli scontri militari tra Giappone, Corea, Cina, sono stati frequenti, la maggior parte delle volte su iniziativa del Giappone, che mirava a combattere soprattutto la Cina, più che la Corea, mentre il mondo indiano ha sempre sostanzialmente fatto storia a sé, non coinvolto nelle lotte tra gli altri attori. Oggi la contesa tra le attuali quattro grandi potenze del continente - lasciando da parte la Russia - si è spostata in gran parte sul terreno economico ...
GEAB 61 - Sommario - La grande oscillazione geopolitica mondiale
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Questo numero del GEAB segna il sesto anno da quando il team di LEAP/E2020 condivide con abbonati e lettori le sue anticipazioni mensili riguardo l'evoluzione della crisi sistemica globale. E per la prima volta, in questo numero di Gennaio (che presenta una sintesi delle nostre previsioni per l'anno a venire), anticipiamo che questo non sarà un anno che si tradurrà soltanto nel peggioramento della crisi mondiale, ma sarà anche caratterizzato dalla nascita dei primi elementi costruttivi del "mondo post-crisi" ...
La crisi dell’euro - Parte 3 di 6 - Speculatori ed agenzie di rating
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In termini generali (come ci ricorda U. Beck), il sistema capitalistico e la sua variante neoliberista che esso ha assunto negli ultimi decenni appaiono ormai del tutto destabilizzati e delegittimati, ma le vecchie istituzioni continuano ad andare avanti, i vecchi attori, impregnati di ideologia neoliberista, continuano a far finta di niente, a governare e a gestire le cose come in passato, cercando di riprodurre il vecchio ordine ...
Il ministro Di Paola e il rischio di conflitto d’interesse
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“Errare è umano, ma perseverare potrebbe essere a questo punto definito quasi diabolico”. E’ quanto hanno commento Massimo Paolicelli e Francesco Vignarca della Rete Italiana per il Disarmo (tra i coordinatori della campagna “Taglia le ali alle armi” che chiede il non acquisto dei caccia militari Joint Strike Fighter) alla risposta del Ministro-Ammiraglio Giampaolo Di Paola alla Camera in seguito ad una interrogazione sul programma del bombardiere F-35 ...
La crisi dell’euro - Parte 2 di 6 - I problemi della Germania
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La tesi che le difficoltà dell’euro dipendano dalla prodigalità degli stati della zona euro è in particolare sostenuta dalla Germania. Ecco che, prima di andare avanti con l’analisi, appare opportuno approfondire meglio nei suoi termini complessivi la posizione di tale paese rispetto al tema che stiamo esaminando. Intanto, la crisi dell’euro ha contribuito a mettere in rilievo il fatto che è la Germania che, come potenza economica dominante, ha in mano oggi il destino del nostro continente ...
Un F-35 sempre più a terra
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Brutta settimana davvero per i fautori del programma Joint Strike Fighter, l'ormai famoso caccia d'attacco che tante proteste sta suscitando nel nostro paese. Dopo la montata di scudi per la cancellazione dell'acquisto creatasi in seguito alla rivelazione di Altreconomia sulla mancanza di "penali" in caso di uscita italiana in questa fase, da oltre Atlantico rimbalzano notizie di taglio al programma anche da parte degli Stati Uniti ...
La crisi dell’euro - Parte 1 di 6 - L’innesco
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La crisi dell’euro viene apparentemente messa in moto da alcune conseguenze venute alla luce in relazione allo scatenarsi delle note difficoltà nell’economia occidentale a partire dal 2007-2008. In particolare, il tracollo del sistema dei mutui sub-prime e degli strumenti cosiddetti “derivati” e di altro tipo costruiti a suo tempo nel mondo anglosassone, con le conseguenti difficoltà di molte banche ed altre istituzioni finanziarie, portano alla fine grandi problemi anche a quelle europee ...
Caccia a tutti i costi
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Acquistare i 131 caccia bombardieri F35 nell'ambito del programma Joint Strike Fighter costerà all'Italia almeno 15 miliardi di euro. Una campagna e molte voci chiedono da tempo di evitare questa spesa. Fino ad ora la risposta dei fautori del progetto era stata: “Le penali sono troppo alte”. Ma l'inchiesta di Altreconomia dimostra una cosa diversa ...
Euro: l’anno che sta arrivando
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Molti, nel gennaio del 2011, pensavano che il nuovo anno sarebbe stato quello della ripresa dell’economia e invece oggi ci ritroviamo con dei problemi ancora più gravi. In particolare, si chiude un anno a dir poco critico sia per le sorti dell’euro che per l’andamento dell’economia reale dei paesi dell’eurozona ...
In arrivo un bombardiere carico carico di guai
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L'ultima fotografia approfondita del programma JSF non fornisce un'immagine in salute. Forse non si vedono problemi enormi che imporrebbero un immediato stop, ma la serie di noie di progettazione e realizzazione è lunga e sorprendente. Le notizie sul programma parlano di problemi tecnici e di conseguenti aumenti di costi: un recente rapporto elaborato da alti ufficiali Dipartimento della Difesa USA rivela direttamente ed impietosamente la mole di guai del programma ...
GEAB 60 - Sommario - USA 2012/2016: un paese insolvente ed ingovernabile
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Come preannunciato nel GEAB precedente, in questo numero presentiamo le nostre anticipazioni sui cambiamenti negli Stati Uniti per il periodo 2012-2016. In questi cinque anni il Paese, epicentro della crisi sistemica globale e dal 1945 pilastro del sistema internazionale, attraverserà un periodo particolarmente tragico della propria storia ...
Se anche la finanza cinese scricchiola
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Mentre il mondo occidentale è toccato da una crisi molto grave, che riguarda sia gli aspetti finanziari che quelli reali dell’economia, una parte consistente dei paesi emergenti, con in testa i cosiddetti Bric, è riuscita sino a oggi a stare abbastanza lontana dalle difficoltà. Tuttavia, in questo momento il riflesso dei problemi dei paesi ricchi e una serie di questioni interne stanno provocando qualche difficoltà anche per i paesi emergenti ...
Voi l'ostacolo, noi la via d’uscita
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Il G100, il più grande gruppo informale dei Paesi in via di sviluppo mai registrato nell’Organizzazione mondiale del commercio, ha rovinato consapevolmente la festa di apertura dell’Ottava conferenza ministeriale della Wto al via oggi. “La nostra non sarà una protesta simbolica", hanno chiarito i ministri dell’Unione africana, che coordinano il gruppo ...
Senza il bombardiere, i veri risparmi possibili
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Questo commento è stato indirizzato dai due autori (tra i promotori della campagna "Taglia le ali alle armi" che chiede il non acquisto dei caccia F-35 Joint Strike Fighter) alla redazione del portale di notizie "Il Post", a seguito di un articolo su questo tema in esso recentemente pubblicato ...
L'euro è salvo. Almeno per qualche giorno
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Appare ormai possibile, anche se non è certo, dopo le misure prese dal governo Monti, nonché gli accordi del vertice europeo del 9 dicembre, la nuova disponibilità ad ampliare i suoi interventi manifestata inoltre dalla Bce e infine la stessa stanchezza degli operatori, che il sistema dell’euro, almeno per il momento, non vada a pezzi e che la partita sia rimandata per qualche tempo ...
Come si sta costruendo la fine dell’euro
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La crisi sta destrutturando i normali meccanismi di funzionamento della politica monetaria all’interno dell’eurozona. Il mercato interbancario europeo ha ormai praticamente smesso di funzionare ed è in atto una imponente fuga dei capitali dai Paesi deboli verso quelli forti, alimentata dalle banche alla disperata ricerca di assets sicuri ...
Game Over
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Il capitalismo non poteva che finire così. Il sistema ad economia di mercato è terminato, anche perché non è mai iniziato. Abbiamo vissuto finora all’interno di un sistema spacciato per libero mercato, quando era chiaro che si trattava di economia pianificata. Pianificata non dal pubblico, dallo stato (cccp alias urss) ma dalle multinazionali che facevano cartello, dalle banche internazionali che si scambiavano svanziche in pixel 24/7/365, insomma da chiunque purché bello grosso e, soprattutto, privato ...
La superpotenza S&P punta i cannoni sull'Ue
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Anche a non voler seguire la linea complottista, qualche dubbio sulla tempistica con cui l'agenzia di rating Standard&Poor's interviene nella politica europea a gamba tesa, è legittimo. Angela Merkel e Nicolas Sarkozy avevano appena concluso il loro meeting a due per preparare una strategia comune in vista del summit salva-euro dell'8 e 9 dicembre: un fronte comune, costruito su rigide regole, per blindare - a tutti i costi - la moneta unica ...
Torino mette i servizi pubblici sul mercato
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Trasporto pubblico locale, rifiuti ed inceneritore affidati ad una holding, che poi metterà sul mercato il 40% delle azioni. Dalla privatizzazione, per il momento, si salva solo Smat, la società che gestisce il servizio idrico integrato. Ma per il Comitato, il referendum è tradito comunque ...
Ancora sulla crisi dell’euro
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Può darsi che la moneta europea tenga, oppure che scappino via i forti paesi del nord, oppure che ci sia un “tutti a casa” generale. Pochi giorni e si vedrà ...
L'economia guidata dalle banche
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Il direttore di Altreconomia dedica l'editoriale di dicembre 2011 alla scelta di Mario Monti, che ha affidato i ministeri dello Sviluppo economico e delle Infrastrutture all'ex banchiere di Intesa Sanpaolo Corrado Passera. Una scelta "simbolica" mentre in tutto il mondo le piazze sono piene di persone che non vogliono pagare una crisi che imputano agli istituti bancari ...
Prestiti segreti della Fed, le banche hanno guadagnato 13 miliardi
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Dopo oltre due anni sono stati resi noti i dettagli sui prestiti segreti concessi dalla Federal Reserve ai principali colossi bancari in occasione della crisi del 2008. E le cifre sono da capogiro ...
Per il ministero della Difesa i tagli non sono nemmeno sulla carta
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L'analisi del bilancio della Difesa italiano per il 2012 - che non recepisce le direttive di austerità varate da Tremonti - realizzata dalla campagna Sbilanciamoci!. Il Ministero non indica dove dovranno essere effettuati i tagli lineari, che ad oggi non sono quindi previsti per legge e potrebbero evaporare ...
Il crollo del gigante
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Le difficoltà di Finmeccanica non sono solamente colpa di comportamenti personali che sfiorano l'illegalità ma hanno basi strutturali. L'industria della Difesa è tra le più corrotte e meno trasparenti del mondo, con ritorni economici generati da commesse garantite politicamente e favoriti da un'inesistente concorrenza ...
E l'America non trova l'accordo sul debito
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In assenza di un’intesa al Congresso, scatteranno tagli automatici alla spesa pubblica per oltre 1000 miliardi di dollari in 9 anni destinati ad indebolire il Pentagono. E dopo il 17 dicembre non ci saranno più soldi a sufficienza per pagare tutti i dipendenti pubblici, obbligando il governo ad una parziale serrata ...
USA, manca l'intesa per ridurre il deficit
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Arrivata alla scadenza del mandato, la super-commissione del Congresso di Washington non ha raggiunto l’intesa sulla riduzione del deficit per almeno 1.200 miliardi di dollari in dieci anni e senza una svolta nelle prossime 48 ore gli Stati Uniti rischiano di subire un nuovo downgrade finanziario ...